«“Le Nozze di Figaro” rappresentano una produzione importante che sicuramente avrà un buon riscontro da parte del pubblico del Friuli Venezia Giulia. In primo luogo si tratta di un’opera buffa molto conosciuta anche dal punto di vista letterario, e poi perché Mozart è uno di quegli autori che tutti abbiamo ascoltato almeno una volta nella vita, magari anche non sapendo che si tratta di sue composizioni». Lo ha detto ieri l’assessore regionale alla Cultura, Tiziana Gibelli, durante la presentazione dell’ultima produzione del Teatro Nuovo Giovanni da Udine, “Le nozze di Figaro”, la cui regia, le scene e i costumi portano la firma dell’udinese Ivan Stefanutti. L’opera, che sarebbe dovuta rientrare nella stagione 2019/20, era stata rimandata a causa della pandemia.

La presentazione dell’opera.

“Le nozze di Figaro” andrà in scena in prima nazionale domenica 13 febbraio, alle 16, e tra il 5 e il 12 febbraio precederà il debutto una serie di conferenze e approfondimenti aperti al pubblico affidati a musicologi e critici musicali. È stata inoltre programmata un’anteprima riservata alle scuole per la giornata di sabato 12 febbraio, alle 10. Un’iniziativa apprezzata dall’assessore Gibelli, la quale ha rimarcato come questo sia “un aspetto sul quale la Regione punta molto, dato che il melodramma è un grande patrimonio italiano che deve essere assimilato, come la vitamina C, da quando si è bambini perché una volta adulti l’approccio può risultare più difficile».
L’esecuzione della partitura mozartiana sarà affidata all’Orchestra di Padova e del Veneto e al Coro del Friuli Venezia Giulia, mentre il direttore e maestro concertatore sarà Marco Feruglio. Per quanto riguarda il cast artistico di levatura internazionale, tra i protagonisti spiccano il baritono austriaco Markus Werba, il soprano Anna Prohaska, Andrei Bondarenko, Anett Fritsch e Serena Malfi. Non mancheranno inoltre alcune eccellenze vocali del nostro territorio come Alessia Nadin, Giulia Della Peruta e Federico Lepre, mentre la realizzazione dei sontuosi abiti di scena è affidata a Nicolao Atelier di Venezia.

Il direttore Marco Feruglio.


L’assessore Gibelli ha quindi rimarcato che «la cultura si conferma un importante motore per l’economia del territorio ed il Friuli Venezia Giulia può vantare eccellenze che vanno valorizzate sia a livello locale che nazionale e internazionale”. L’assessore ha, inoltre, sottolineato che “grazie al vaccino oggi, a differenza di un anno fa, i teatri del Friuli Venezia Giulia sono aperti e propongono la loro tradizionale programmazione spesso arricchita anche da interessanti novità. La presenza di pubblico in sala dimostra come attraverso il green pass sia stato possibile riappropriarci di importanti spazi vitali e di normalità, dei quali la cultura rappresenta una parte importante. Il Teatro Giovanni da Udine ha resistito con pazienza e tenacia a tutti i periodi più difficili della pandemia e, da quando ha riaperto, non ha più chiuso offrendo al proprio pubblico una programmazione di qualità».
Proseguendo riguardo al green pass rafforzato, l’esponente della Giunta Fedriga ha spiegato che «nell’ambito della Commissione Cultura della Conferenza della Regioni e Province autonome si è discusso della possibilità di introdurre l’obbligo vaccinale per chi opera negli ambiti culturale e dello spettacolo. Allo stesso modo in cui al pubblico viene richiesto il green pass rafforzato per assistere agli spettacoli, al fine di garantire la massima sicurezza, anche chi lavora in teatro deve assicurare al pubblico la miglior protezione possibile. Questo sarà un ulteriore incentivo per le persone a superare anche le ultime preoccupazioni e a tornare tranquillamente a vedere gli spettacoli e a rinnovare gli abbonamenti».

Il Teatro Nuovo Giovanni da Udine.

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In copertina, Wolfang Amadeus Mozart (Salisburgo 1756 – Vienna 1791) in un celebre ritratto.

 

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